lunedì 26 maggio 2008

Finalmente compito 8!

Penso che uno degli aspetti più importanti che dovrebbe interessare al docente è la formazione di persone con capacità critiche che sappiano ragionare con la propria testa ma che soprattutto sappiano mettersi in discussione. Questi aspetti possono far parte o meno del carattere di ognuno di noi, ma possono essere anche insegnati dal corpo docente, che può mostrare attraverso le sue lezioni l’atteggiamento critico per arrivare, alla fine del percorso di studi, ad avere delle “teste ben fatte”. Essere critici nei confronti delle nostre conoscenze e in quelle che provengono dal resto del mondo alimenta la curiosità, la ricerca di nuove risposte quindi la crescita del “professionista”. Questo processo, per quanto faticoso, è la molla che permette di fare il proprio lavoro nella maniera migliore aggiornandosi sulle nuove scoperte in ricerca clinica e in medicina di base. Sicuramente il meccanismo che fa muovere tutto questo si basa su una delle verità dette da Platone secondo il quale bisogna avere passione e amore per arrivare alla conoscenza, e questo purtroppo non lo insegna nessuno. Nel lavoro del medico, l’amore per quello che facciamo ci aiuta a diventare bravi professionisti, scientificamente molto preparati, ma non sempre ci rende capaci di entrare in empatia con il paziente. Questo classifica i bravi medici in due categorie:quelli preparati e quelli altrettanto preparati che possiedono anche la capacità di entrare in empatia con il paziente. Non penso che la mancanza di un rapporto interpersonale con il paziente renda il medico meno bravo e meno preparato. Quello che realmente fa la differenza tra i professionisti di qualsiasi disciplina è l’amore per il proprio lavoro.

mercoledì 16 aprile 2008

compito 6

Anche se in ritardo, voglio lasciare il mio commento al seminario I care che mi ha suscitato molteplici pensieri o meglio molteplici spunti di riflessione per tutta la settimana. La scelta di intraprendere la laurea in Medicina dopo che mi ero già laureata in Biologia e soprattutto dopo che avevo già il mio lavoro all’interno dell’Università è stata molto difficile. Uscita dal liceo avevo già le idee chiare su quello che volevo provare a fare…la ricerca in campo medico!!. Quando sono diventata ricercatore ho pensato di avere ottenuto tutto quello che volevo, ma dopo qualche tempo mi sono accorta che non era esattamente così. Sentivo che mi mancava qualcosa, avevo bisogno di nuovi stimoli, nuovi obiettivi per andare avanti con il mio lavoro e crescere sia da un punto di vista lavorativo che personale. Quindi, mi sono rimessa in gioco per qualcosa che volevo fare da sempre ma che non ho mai avuto il coraggio di ammetterlo. Non nascondo infatti, che uno dei principali freni che ho avuto e che forse ho ancora nel fare Medicina è l’ipotetico futuro rapporto con il malato. Il rapporto con persone che credono tu abbia tutte le risposte e le soluzioni ai loro problemi, mi ha sempre fatto molta paura. E’ per questo che fino ad oggi ho preferito la vita di laboratorio dove il paziente è solo un nome o un numero, non un viso, una storia di vita. Vedo il medico che potrei essere in futuro, come una persona tutt’altro che onnisciente ma estremamente fragile sotto il peso di enormi responsabilità, e con enormi limiti. Conoscere i ragazzi di mi Illumino di Immenso, ascoltare le loro esperienze, con le loro paure e perplessità iniziali mi ha messo di buon umore per tutta la settimana, perché finalmente ho visto un aspetto del medico che è quello umano e non soltanto quello cattedratico. Anche se a causa della mia timidezza non potrei mai essere una di loro, li ammiro moltissimo e li ringrazio per il lavoro che svolgono. Non ho la certezza che riuscirò a laurearmi e a diventare un buon medico, ma i ragazzi di mi Illumino di Immenso mi hanno fatto sentire che ho fatto bene a mettermi in gioco e mi hanno dato la carica per continuare in questa faticosa scelta.

lunedì 31 marzo 2008

compito 3

La nascita di un’idea è il motore che manda avanti la ricerca scientifica. PubMed risponde a questa necessità offrendo la più vasta gamma di articoli scientifici di ambito medico. Per il mio lavoro di ricercatore, PubMed offre sia la possibilità di mantenersi aggiornati, sia l’opportunità di individuare quelle notizie, teoriche o pratiche necessarie per l’avanzamento di ogni attività sperimentale. Occupandomi di rene e cellule staminali, quotidianamente scarico PDF di articoli su riviste come Journal of the American Society of Nephrology , Journal of Clinical Investigation, Journal of Experimental Medicine e Nature Medicine che pubblicano, generalmente, lavori di estrema importanza in tutti i campi della ricerca medica. Per trovare lavori di mio interesse scelgo parole chiave da combinare come: stem cells and kidney, renal progenitor cells, nephropathies. In questo modo visualizzo gli abstracts di tutti gli articoli e reviews contenenti le parole chiave a partire da quello pubblicato più recentemente. Un modo ancora più semplice e veloce di essere sempre aggiornati sui lavori che vengono pubblicati si basa sull’utilizzo dei feed RSS. Sottoscrivendomi nel sito della rivista scientifica che mi interessa, mi arrivano gli aggiornamenti in tempo reale dei lavori che la rivista mette on-line. Parole 194

martedì 25 marzo 2008

Che giornate!!

Ho trascorso delle bellissime vacanze pasquali divisa tra il trasloco e l'anatomia! Ho la casa invasa da scatoloni e neanche un tavolo dove appoggiare il libro per studiare. Questo periodo è un vero incubo!!

giovedì 20 marzo 2008

del.icio.us

Ho scoperto del.icio.us!!! Potrebbe essere molto utile anche per il mio lavoro.
Lo metterò subito alla prova.

domenica 16 marzo 2008

navigare nel corpo umano

Ho letto che www.visiblebody.com permette tour virtuali con realistici manichini in 3D. Visible body è un corpo umano virtuale da smontare e rimontare, togliendo o rendendo trasparenti muscoli, ossa, pelle e organi interni. Credo possa essere utile per l'esame di anatomia.. e di Inglese!

compito 1

Durante la “Giornata Internazionale contro la cybercensura”, Reporters sans frontieres ha riportato che nel 2007, ci sono stati più di 2600 casi di censura (in Paesi come Cina, Vietnam, Birmania) su siti Internet. La notizia che mi ha fatto maggiormente riflettere è che tale restrizione è garantita dagli stessi motori di ricerca di Internet che pur di assicurarsi una presenza nel mercato, accettano determinate condizioni e non esitano a fornire ai governi informazioni per far chiudere siti e blog. Quindi, i cyberdissidenti che usano la rete per denunciare la repressione culturale presente nel loro Paese sono a loro volta colpiti e denunciati dal loro stesso strumento. Nonostante si professi un concetto di Internet come espressione di assoluta libertà individuale, è in realtà Internet stesso a togliertela e a censurarti. Se è vero questo per alcuni Paesi del mondo, è possibile che ciò si verifichi anche nella vita quotidiana di tutti noi. Ma allora quanto siamo liberi di esprimerci sulla rete e quanto siamo in realtà controllati dai padroni di Internet ? Dopo le intercettazioni dei cellulari e delle e-mail anche i blog potrebbero essere intercettati e controllati? Forse ha sempre più ragione George Orwell. Parole 194.