mercoledì 16 aprile 2008

compito 6

Anche se in ritardo, voglio lasciare il mio commento al seminario I care che mi ha suscitato molteplici pensieri o meglio molteplici spunti di riflessione per tutta la settimana. La scelta di intraprendere la laurea in Medicina dopo che mi ero già laureata in Biologia e soprattutto dopo che avevo già il mio lavoro all’interno dell’Università è stata molto difficile. Uscita dal liceo avevo già le idee chiare su quello che volevo provare a fare…la ricerca in campo medico!!. Quando sono diventata ricercatore ho pensato di avere ottenuto tutto quello che volevo, ma dopo qualche tempo mi sono accorta che non era esattamente così. Sentivo che mi mancava qualcosa, avevo bisogno di nuovi stimoli, nuovi obiettivi per andare avanti con il mio lavoro e crescere sia da un punto di vista lavorativo che personale. Quindi, mi sono rimessa in gioco per qualcosa che volevo fare da sempre ma che non ho mai avuto il coraggio di ammetterlo. Non nascondo infatti, che uno dei principali freni che ho avuto e che forse ho ancora nel fare Medicina è l’ipotetico futuro rapporto con il malato. Il rapporto con persone che credono tu abbia tutte le risposte e le soluzioni ai loro problemi, mi ha sempre fatto molta paura. E’ per questo che fino ad oggi ho preferito la vita di laboratorio dove il paziente è solo un nome o un numero, non un viso, una storia di vita. Vedo il medico che potrei essere in futuro, come una persona tutt’altro che onnisciente ma estremamente fragile sotto il peso di enormi responsabilità, e con enormi limiti. Conoscere i ragazzi di mi Illumino di Immenso, ascoltare le loro esperienze, con le loro paure e perplessità iniziali mi ha messo di buon umore per tutta la settimana, perché finalmente ho visto un aspetto del medico che è quello umano e non soltanto quello cattedratico. Anche se a causa della mia timidezza non potrei mai essere una di loro, li ammiro moltissimo e li ringrazio per il lavoro che svolgono. Non ho la certezza che riuscirò a laurearmi e a diventare un buon medico, ma i ragazzi di mi Illumino di Immenso mi hanno fatto sentire che ho fatto bene a mettermi in gioco e mi hanno dato la carica per continuare in questa faticosa scelta.

Nessun commento: